Negli ultimi anni sono sempre in numero crescente le persone che si rivolgono al proprio medico di fiducia o alle strutture ospedaliere per denunciare problemi di natura psicologica.
I pazienti perlopiù individuano e descrivono sintomi diversi quali condizioni di malessere generale, agitazione, nervosismo, attacchi di panico, insonnia, episodi di tachicardia che possono essere considerate tutte manifestazioni di un unico e più generale disagio: uno stato d’ansia.
Il motivo per cui talvolta si sente incombete la necessità di un aiuto per gestire l’ansia è perché questa nel tempo e a seconda dell’intensità, modifica la qualità della vita e delle relazioni!
5 domande e 5 risposte per provare a dare un volto all’ansia
e fornire spunti di riflessione per domarla.
- Dove nasce l’ansia? L’interruttore dell’ansia nel nostro corpo si trova nel sistema limbico, una parte del nostro cervello deputato alla regolazione delle emozioni. Si tratta si una risposta neurovegetativa causata da uno stimolo ambientale esterno o interno che attiva l’ansia e ne causa i sintomi. Questo è il motivo per cui non basta la sola volontà o il trascorrere del tempo per far passare o migliorare uno stato d’ansia definito bensì un intervento mirato.
- Come si manifesta l’ansia? Può manifestarsi essenzialmente attraverso tre canali: il pensiero (pensieri ripetitivi e ruminanti che rendono difficile alla persona concentrarsi su altre attività o riposare), il corpo (cefalee muscolo-tensive, problemi gastro-intestinali, tachicardia, sudorazione eccessiva ecc.) le emozioni (paura intensa, attacchi di panico, rabbia auto-diretta, ecc.).
- Chi ha l’ansia è depresso? NO! Assolutamente è sbagliato avvicinare uno stato d’ansia generalizzato ad un disturbo depressivo. Sinteticamente potremmo dire che la differenza è che in chi sperimenta uno stato d’ansia esiste la capacità di prevedere una soluzione, anche se con difficoltà, mentre i soggetti depressi non vedono vie d’uscita, sono, per così dire, rassegnati.
- L’ansia come si cura? Essenzialmente esistono due strade integrate. Il medico di fiducia, sensibile e attento alla cura del suo paziente proporrà a questi innanzitutto un percorso psicologico per focalizzare le cause del problema e come fare per affrontarlo al meglio. Qualora non fosse sufficiente è auspicabile che i due professionisti collaborino per affiancare al percorso psicologico un ausilio farmacologico.
- Cosa può migliorare uno stato ansioso? è possibile individuare alcuni esercizi, attività che possono essere usati come piccole strategie per alleviare gli stati d’ansia al momento: dalla respirazione controllata, al rilassamento muscolare, dal lavoro sui pensieri, alla gestione dello stato emotivo.
Di seguito alcune proposte sintetiche e semplici da sperimentare.
- Chiedetevi “Qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere?”, e poi “Come potrei affrontare le cose?”. Rispondete a queste domande per iscritto;
- Prendetevi una pausa da una questione su cui vi state arrovellando la mente in modo eccessivo;
- Coccolate un bambino o un animale domestico, queste azioni provocheranno il rilascio di ossitocina che ha un effetto calmante;
- Ottenete un secondo parere da una persona di fiducia. Cercate di ottenere il loro parere reale piuttosto che una rassicurazione;
- Fate un respiro lento, allungando i tempi di inspirazione ed espirazione. Continuate la respirazione lenta per 3 minuti.